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La cucina veronese è una delle più sostanziose d’Italia, ne fanno parte sia gli alimenti “poveri” come i legumi, le verdure, il riso e la pasta, sia alimenti come la carne, i salumi ed il pesce d’acqua dolce. Risotti, minestre di verdura o pasta e fagioli, fumanti polente, gnocchi e gustosi “bigoli” tra primi piatti, tra i secondi il pesce con carpe, trote e zuppe. Le carni sono preparate in modo semplice e comprendono animali selvatici e da cortile, sughi tradizionali come il “tasta sal”. Tradizionale è la lavorazione della carne suina, si pensi ai salumi stagionati preparati in casa come “la soppressa”. Numerose sono le specie di funghi, circa quattrocento. I dolci tipici sono spesso a carattere prettamente locale, ma anche alcuni, come il Pandoro di Verona, di fama internazionale.

lesso_peara

LA PEARA’termine veneto che significa “pepata”, è una salsa realizzata con pane grattugiato, midollo di bue, burro, brodo di carne e abbondante pepe. Alcune ricette riportano l’uso del Parmigiano reggiano o del Grana padano come ulteriore ingrediente da mescolare alla pearà a fine cottura ma nella ricetta originale il formaggio non è contemplato. Per una realizzazione perfetta è fondamentale una lenta e lunga cottura (anche 2 o 3 ore). Questa salsa è tradizionalmente accompagnata al bollito misto, detto anche lesso. La diffusione di questa salsa, tipico accompagnamento del lesso delle domeniche o del Natale, è limitata al Veneto, soprattutto alla provincia di Verona.

polenta_baccala

POLENTA E BACCALA’è un piatto tipico della cucina vicentina a base di stoccafisso (merluzzo essiccato). La ricetta è tramandata di generazione in generazione e quasi ogni famiglia utilizza una o più, in genere custodite gelosamente. Il merluzzo essiccato deve essere di eccellente qualità; la migliore è considerata quella detta Ragno che proviene dalle Isole Lofoten in Norvegia. Deve essere pestato, poi messo a bagno per tre giorni in acqua corrente, perché si ammorbidisca, poi pulito quindi infarinato e cotto a fuoco lentissimo con abbondante cipolla in un tegame di coccio, ricoperto di latte e olio in uguali quantità; viene servito con abbondante polenta gialla.

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